Juventus e Champions League: un incubo senza fine
La partita andata recentemente in scena allo stadio do Dragão di Porto valevole per l’andata degli ottavi di finale di Champions League verrà sicuramente ricordata a lungo da tutti i tifosi bianconeri perché potrebbe certificare la chiusura di un ciclo durato nove anni. Mai in questo lasso di tempo la Juventus aveva giocato così male tra campionato e Coppe Europee e mai i bianconeri erano stati per tutto l’arco dei 90 minuti in totale balìa degli avversari.
Per il terzo anno consecutivo la Juventus perde la gara d’andata degli ottavi di finale
Cambiano gli allenatori, cambiano i dirigenti e anche i calciatori, ma per la Juventus la Champions League continua a essere un autentico incubo. Per il terzo anno consecutivo la Vecchia Signora perde l’andata degli ottavi di finale di Champions League e per il terzo anno consecutivo i bianconeri sono già a un passo dall’eliminazione. Era accaduto nell’edizione 2018-2019 quando la Juventus di Massimiliano Allegri perse per 2-0 contro l’Atletico di Madrid e in quell’occasione solo una tripletta di uno straordinario Cristiano Ronaldo nella gara di ritorno permise ai bianconeri il passaggio del turno. È accaduto l’anno scorso con Maurizio Sarri in panchina e in quell’occasione Ronaldo e compagni persero contro il modesto Lione. È accaduto anche quest’anno contro il Porto, tutto fuorché una corazzata, ma che a differenza della Vecchia Signora è una squadra e gioca come tale in tutti i reparti. La Juventus di Andrea Pirlo sembra ancora essere un cantiere aperto in cui nessuno bada a cosa sta facendo il compagno e i risultati si vedono. I due goal presi su disattenzioni che hanno del clamoroso certificano un momento di grande difficoltà, testimoniato anche dal fatto che secondo le scommesse sportive ora i bianconeri non sono più tra i favoriti per la vittoria della Champions League.
Porto-Juventus: la peggiore gara dell’era Pirlo
Con Dybala ai box, Morata non al 100% e senza altre alternative in attacco, Pirlo si è visto costretto a schierare una squadra senza una prima punta di ruolo. Cristiano Ronaldo continua a prediligere il gioco sulla fascia sinistra, Chiesa e Kulusevski non sono mai riusciti a dare profondità alla squadra e così McKennie si è ritrovato a fare spesso e volentieri il centravanti. I risultati di questa confusione si sono visti sin da subito e nei primi 60 minuti la Juventus non ha praticamente mai tirato in porta ed è stata in totale balìa degli avversari, che hanno corso il doppio e a doppia velocità rispetto ai bianconeri. I due goal presi all’inizio dei due tempi, il primo dopo 40 secondi e il secondo dopo addirittura 18 secondi dal fischio d’inizio della ripresa, ci raccontano di una squadra che deve ancora trovare sé stessa e che, nei fatti, non è ancora squadra.
Il tempo, tuttavia, stringe sia in Champions che in campionato dove ora la Juventus si ritrova a rincorrere l’Inter e il Milan che stanno attraversando un ottimo periodo di forma. Nella partita di ritorno contro i portoghesi Pirlo dovrà riuscire nel difficile compito di ridare fiducia ai propri ragazzi che mai come in questo momento hanno un disperato bisogno dell’aiuto e del supporto del proprio allenatore e di tutto l’ambiente.