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Allenare la mente per esprimere tutto il potenziale

Della Malva in esclusiva per Tuttocalciopiemonte: “Se ci credi davvero nulla è impossibile”

 

Tecnica e preparazione atletica sono sicuramente importanti nel calcio, ma senz'altro lo è anche anche la componente psicologica. Molti giovani calciatori di talento non riescono a formarsi come calciatori professionisti e si vedono relegati nel calcio dilettantistico o ancora peggio appendono le scarpe al chiodo già in tenera età. Oltre agli aspetti del campo, per i ragazzi è dunque fondamentale lavorare anche sulla componente psicologica che li mette nelle condizioni di esprimere tutto il loro massimo potenziale. Specialmente durante l'adolescenza, però, entrano in gioco dei fattori che rallentano il percorso di crescita dell'atleta con l'aspetto mentale che va così ad incidere negativamente sulle sue qualità tecniche e fisiche.

Nel calcio italiano il pioniere fu Arrigo Sacchi, allora commissario tecnico della Nazionale Italiana, che nei Mondiali del 1994 in Stati Uniti fece ricorso a degli psicologi per capire quali erano i giocatori più pronti mentalmente ad affrontare la gara. Ad aiutarci ad approfondire l'argomento è il torinese Domenico Della Malva, ex collaboratore di Tuttocalciopiemonte.com ed ex osservatore di calciatori per conto di società professionistiche, attualmente imprenditore e problem solver che si sta specializzando sull'aspetto mentale:

 

Quanto è importante la preparazione mentale nello sport, in particolare nel calcio?

Nello sport in generale la preparazione mentale è importante. Nello specifico il calcio, ha raggiunto un livello talmente alto da far diventare questo aspetto fondamentale. La figura del calciatore oggi è molto più complessa rispetto al passato. Il professionista deve essere in grado di saper gestire bene non solo la propria prestazione sportiva ma anche tutto il contorno per poter dare il meglio di sé nel match”.

 

Non sempre è necessario avere talento per sfondare nel calcio. Quanto incide l'aspetto mentale? E quali sono gli aspetti che possono fare la differenza?

Il talento è importante ma da solo non è sufficiente. Il talento è predisposizione. Ma è l'allenamento a fare la differenza. Tenendo presente che non è il solo corpo ad aver bisogno di essere allenato. L'aspetto mentale decide le sorti di una partita nei suoi momenti chiave. Ad esempio: la gestione dello stress quando si scende in campo in un match particolarmente impegnativo, la reazione davanti all'errore (anche importante), gli eventuali cali di tensione durante il match. Come ha dichiarato Arrigo Sacchi il campione nasce dal binomio tra talento e allenamento.

 

Un ragazzo di talento come può “allenare” la propria mente per sfruttare tutto il proprio potenziale?

(risata) Ci sarebbe molto da dire! Cercherò di essere conciso. Perché professionisti di enorme talento non riescono ad esprimere tutto il loro potenziale? Perché solo in una piccola squadra o magari in maniera discontinua tale talento viene espresso? La mente "mente". Al ragazzo di talento risponderei che bisogna lavorare molto in termini di fiducia ed autostima. Quotidianamente. Personalmente, ritengo essere grande il potere dell'auto suggestione. Concludo con una frase che può sembrare una banalità ma non lo è affatto: "Se ci credi davvero, nulla è impossibile."

 

La famiglia può condizionare l'aspetto mentale di un giovane atleta? Come i genitori e i parenti più stretti possono aiutare il ragazzo?

E' importante imparare, ancora di più è disimparare. I genitori e i parenti ci vogliono bene e sono delle figure fondamentali nella vita. Non sempre però sono in grado di orientarci in maniera corretta e darci i giusti consigli. A volte, il troppo amore finisce per condizionare in modo non positivo il ragazzo. Lo si può aiutare lasciandolo semplicemente libero di scegliere per sé, anche sbagliando. Il giovane atleta deve riuscire ad avere la piena consapevolezza di sé. Chi è e chi vuol essere. Seguendo i propri mentori basandosi sui risultati ottenuti e non ragionando con il cuore”.

 

In uno sport come il calcio, un approccio mentale sbagliato può condizionare i compagni di squadra?

Può succedere. Sopratutto quando a deluderci sono i leader. Il calcio è uno sport di squadra dove ci sono figure più carismatiche di altre per talento o per importanza all'interno dello spogliatoio. Il leader è un esempio per tutti gli altri. Ma la grande squadra non basa il proprio successo sul singolo. "Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati." (cit. Michael Jordan)”.

 

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  Scritto da Corrado Cagliero il 14/03/2019
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