Se in una squadra hai un Finocchio, tra psicosi e surrealtà
Attenzione a come parli, a quello che dici ma soprattutto ai nomi che fai! Nella settimana in cui il caso Sarri-Mancini ha fatto parlare più dell'Is, proponendosi come problema numero uno a livello nazionale, ci aggiungiamo al gruppo e proviamo a farci un sorriso sopra. Ricordando un episodio che fece sorridere e sempre sul 'tema'. Stagione 2011, campionato Primavera, gara Bologna-Parma. Ad un certo punto si sente il tecnico del Bologna, Magnani, urlare: 'Finocchio, mettila fuori!'. Indignazione e scandalo! Reazione pronta e immediata dell'arbitro Donati di Ravenna che sventola il rosso. Peccato però che non si trattasse di insulto ma di nome proprio di persona: Francesco Finocchio, attaccante del Parma, classe 1992, casertano di nascita… Semplicemente invitato a porre al di fuori dal rettangolo di gioco la sfera per permettere di soccorrere un ragazzo infortunato a terra. Precedente curioso e con 'lieto fine' (visto il chiarimento postumo e la squalifica non inflitta per 'l'offesa'…). E il pensiero e la solidarietà va a tutti coloro che hanno un Finocchio in squadra. Allargando le vedute e la solidarietà a chi magari ha un Terrone o addirittura Terroni in gruppo. Per non parlare di chi deve convivere con un Negro o vedersela addirittura con Negri. A loro consigliamo di 'avvisare' l'arbitro prima della gara per non rischiare squalifiche pesanti o patiboli mediatici. E, scusandoci per l'irriverenza, proviamo a immaginarci qualche siparietto. Immaginando gli imbarazzi quando magari si chiede al proprio giocatore di difesa di salire per mettere in fuorigioco gli avversari: fuori Negro! Oppure, invitando un proprio attaccante ad incidere nel gioco aereo: salta Terrone! Perché le questioni sono serie vanno trattate con serietà. Senza invasioni di campo…